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MONOgraphiae

Vox Antiqua MONOgraphiae, 1 

 

Laura Albiero

Le fonti liturgico-musicalidella diocesi di Como (sec. XI)

Le fonti liturgiche sono spesso le uniche testimonianze della vita culturale della società medievale.Oltre all’elaborazione del singolo codice e all’eventuale apparato iconografico, molte notizie sulla reale consistenza delle Chiese locali sono rivelate dalla scrittura musicale. Le differenti notazioni forniscono notizie che vanno ben al di là del tracciato melodico di un canto.In particolare, le antiche notazioni neumatiche accompagnano l’evoluzione di una cultura locale che da sempre trova nel canto liturgico una delle sue massime espressioni. Un caso particolarmente interessante è costituito dai testimoni della tradizione liturgico- musicale di area comasca.Studiata sotto il profilo morfologico, la notazione dei manoscritti di area comasca mostra evidenti segnali che permettono di rintracciare la sua origine in territorio franco (Metz). Nello stesso tempo sono chiare alcune precise modifiche che distinguono la tradizione grafica italica da quella primitiva francese.
Bastano questi pochi accenni per comprendere che l’approccio alla notazione non può essere circoscritto alla sola paleografia musicale.Il lavoro di Laura Albiero è fondamentale per il recupero del respiro spirituale e culturale che ha segnato la storia di Como, dei territori che si affacciano sul lago e quelli che si trovano oggi in territorio elvetico.Il volume offre una riuscita sintesi interdisciplinare che rende ragione alla complessità dei fatti storici e costituisce il frutto di un’indagine a tappeto sul campo che ha permesso all’autrice di ampliare il catalogo dei testimoni e di fornire finalmente un quadro esaustivo della tradizione grafica musicale.

Volume di 340 pp., immagini in bianco e nero
isbn: 978-88-6336-342-5
Prezzo di copertina € 45,00
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Vox Antiqua MONOgraphiae, 2

Thomas Forrest Kelly


Il Canto beneventano.
Edizione aggiornata

Sono trascorsi ormai quasi trent’anni da quando nel 1989 ha visto la luce la prima edizione di The Beneventan Chant, premiato con l’Otto Kinkeldey Award dell’American Musicological Society. Molti eventi da allora hanno mutato il quadro delle nostre conoscenze sul Canto beneventano e oggi finalmente il libro appare in lingua italiana: “ho sempre trovato singolare che uno studio dedicato a un importante patrimonio italiano fosse disponibile solo in lingua inglese”, secondo le parole dell’autore.

Gli studi di Thomas Forrest Kelly sul Canto beneventano non si sono mai interrotti: gli esiti di questa incessante attività confluiscono in questa edizione italiana, facendone il punto di riferimento più aggiornato sulla storia della monodia sacra che risuonava nelle liturgie nel ducato longobardo di Benevento.
Il Canto beneventano. Edizione aggiornata si presenta al pubblico italiano in una veste rinnovata nei contenuti, negli esempi musicali (aggiornati sul piano melodico e realizzati  in notazione quadrata), nell’apparato critico e bibliografico, nel numero di manoscritti contenenti Canto beneventano, arrivando a includere scoperte recentissime, ancora in fase di studio.
Il profilo dell’opera è stato tracciato per consentirne l’inserimento a pieno titolo nello straordinario trittico costituito dal volume XXI della Paléographie musicale (con le riproduzioni in facsimile di tutti i testimoni manoscritti beneventani), dal recente volume IX dei Monumenta Monodica Medii Aevi (“The Music of the Beneventan Rite”, di T. F. Kelly e M. Peattie, con le trascrizioni dell’intero repertorio beneventano) e, per l’appunto, da Il Canto beneventano. Edizione aggiornata che fornisce l’indispensabile supporto storico e teorico per chi desidera accostarsi alla conoscenza di questo affascinante repertorio.

Volume di 520 pp., immagini in bianco e nero

isbn: 978-88-6336-397-5

Prezzo di copertina € 65,00

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Il silenzio del cielo

Vox Antiqua MONOgraphiae, 3

Angelo Rusconi


Il Silenzio del cielo.

I Longobardi e la liturgia

di san Michele Arcangelo a Milano


Nella liturgia milanese medievale, la festa di san Michele arcangelo era fissata al giorno 7 settembre; ricordava la dedicazione della chiesa di San Michele in domo, una delle quattro cappelle intitolate agli arcangeli che circondavano la cattedrale invernale di Santa Maria nell’area sacra della metropoli ambrosiana.

La dedicazione della basilica, situata presso il palazzo arcivescovile, e la realizzazione di un formulario liturgico per commemorarla sono espressione di un particolare momento storico: la riconciliazione fra i longobardi e i presuli milanesi nel nome dell’arcangelo nella seconda metà del VII secolo. Nello stesso periodo, Michele, nella veste di santo guerriero, fu assunto dai sovrani longobardi come simbolo del potere regale e la sua immagine impressa sulle monete del regno.
La liturgia di questa festa comprende testi e melodie in prevalenza di epoca pre-carolingia e rappresenta il frutto dell’incontro fra la tradizione milanese e i Longobardi, in un’epoca di stretti contatti fra il Nord e il Sud.
Dai manoscritti emergono inoltre tracce di riti che testimoniano il perdurare a Milano, in pieno Medioevo, dello strato più arcaico della devozione, che collega l’arcangelo alla dimensione taumaturgica e alle acque purificatrici.
In un percorso che unisce storia, liturgia, musica, ritualità, si propone un originale contributo sul periodo meno conosciuto della storia dei Longobardi nella penisola italica.

«Un appassionato saggio che non si limita a una rigorosa ricerca letteraria e musicologica (…). Il silenzio del cielo, attraverso alcuni squarci sulla storia del passato, apre nuove prospettive per affrontare le vicende quotidiane di oggi» (dalla prefazione di Giacomo Baroffio)

Volume di 172 pp., immagini a colori

isbn: 978-88-9441-786-9

Prezzo di copertina € 35,00

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